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SANGIOVESE
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Origine e cenni storici: |
L'origine del nome non è certa e diverse sono
le interpretazioni. Secondo Molon (1906) ed altri ampelografi,
il vitigno sarebbe originario della Toscana e più
precisamente della zona del Chianti, ove oggi rappresenta
il vitigno fondamentale di numerosi vini DOC e DOCG. Alcune
ricerche di ampelografi (Calò, Silvestroni, Intrieri
ecc.) ne avevano individuato due tipologie fondamentali:
Il Sangiovese grosso (cui corrispondono i principali biotipi
coltivati in Toscana ed in Romagna) ed il Sangiovese piccolo
(il Sanvicetro coltivato nel Casentino il cui nome infatti
veniva già ritenuto sinonimo di Sangiovese). Ulteriori
ricerche condotte approfondendo l'analisi del DNA hanno
dimostrato che si tratta di due diversi vitigni. |
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Descrizione ampelografica: |
Apice del germoglio: espanso o semi-espanso, lanuginoso,
di colore bianco-verdagnolo chiaro con orlo leggermente
carminato. Foglia: media, pentagonale, quinquelobata
o trilobata; seno peziolare ad U a bordi paralleli e
profondi o a lira con bordi sovrapposti; seni laterali
inferiori, quando presenti, poco profondi a V od a U
stretti a bordi paralleli. Grappolo: grandezza media
o medio-grossa (più grossa nel caso del Sangiovese
grosso), più piccolo (nel caso del Sangiovese
piccolo) con forma cilindrico-piramidale, alato (con
1 o 2 ali) di aspetto appena compatto. Acino: medio
o medio-grosso, subrotondo o ellissoidale, con buccia
pruinosa, di colore nero violaceo, poco spessa ma consistente.
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Fenologia: |
L'epoca di germogliamento è medio-precoce, la
fioritura media mentre l'epoca di maturazione è
medio-tardiva. |
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Esigenze ambientali e colturali: |
Predilige terreni di media o scasrsa fertilità,
argilloso-calcarei, con abbondante scheletro, permeabili. |
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Caratteristiche dei vini: |
Alcol: 11-14 vol % pH: 3,1-3,3. Acidità totale:
6-7,5 g/l. Le uve sono utilizzate sia per vinificazioni
in purezza che in uvaggi con altri vitigni. Se vinificato
in purezza dà un vino dal colore rubino intenso,
dal sapore leggermente tannico ed amarognolo, asciutto,
un pò rude e nel complesso armonico, ma che se
invecchiato assume tonalità di colore troppo "aranciate". |
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Importanza economica e distribuzione geografica: |
E' il vitigno più coltivato in Italia
ed è presente in Puglia in maniera rilevante. E'
iscritto fra le varietà idonee alla coltivazione
in tutte le province pugliesi, ove viene utilizzato per
la produzione dei vini DOC Squinzano, San Severo, Rosso
di Cerignola, Rosso Canosa, Rosso Barletta, Orta Nova,
Matino, Leverano, Brindisi, Alezio, Lizzano e Goia del
Colle. E' altresì inserito in diversi altri disciplinari
di produzione di vini DOC, DOCG e IGT del Centro e Sud
Italia. |
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